TRASPORTI: L’ANTIQUATA RETE FERROVIARIA ITALIANA. IL CASO DELLA TOSCANA
Una differenza di servizio abissale che dovrebbe essere presa in debita considerazione da chi di dovere. Rimanendo in Toscana, sarebbe auspicabile, dunque, che la costruzione di alcuni treni ad idrogeno, a suo tempo prevista, divenisse, finalmente, una realtà. La mission della mobilità regionale dovrebbe essere indirizzata verso un valido sistema ecosostenibile per cui la scelta dei predetti mezzi di locomozione potrebbe rappresentare un passo decisivo a tutela del pianeta. Pertanto, sarebbe davvero utile utilizzare al meglio l’idrogeno, viste le alte performance e le basse emissioni, con indubbi benefici per l’ambiente e l’inquinamento acustico. Nel Lazio, si è prospettato di sviluppare un progetto che coinvolga pure Abruzzo ed Umbria, mentre in Lombardia, specificatamente in Valcamonica, dovrebbe nascere la prima “Hydrogen Valley” italiana. Insomma, sarebbe veramente importante agevolare i viaggiatori nei loro spostamenti che, in certe tratte, avvengono veramente in modo assai complesso e con tempistiche di spostamento decisamente demotivanti, lunghe e stressanti. E’ giusto, quindi, spingere ad utilizzare i treni, come mezzi alternativi alle auto, ma, poi, bisogna anche far sì che il servizio sia adeguato e non antiquato. Seguiremo, quindi, con attenzione l’argomento, convinti che il progresso e lo sviluppo di una nazione, passi anche da una rete ferroviaria che possa, in generale, essere al passo coi tempi ed attirare maggiormente una clientela che, giustamente, appare sempre più esigente.
Maurizio Filippini