STATO DI EMERGENZA, SI VA VERSO LA PROROGA. MA SIAMO SICURI SERVA?
A sentire le parole del ministro della Salute, Roberto Speranza, c’era da aspettarsi un atto governativo diverso. “Dare un segnale positivo al Paese, sarebbe bello chiudere con lo stato di emergenza”.
E invece no. Perché nel Governo c’è qualcuno che vuole traghettarci verso la proroga dello stato di emergenza (in scadenza il 31 luglio 2021) almeno fino alla fine dell’anno. Ma perché? Siamo davvero sicuri che serva ancora?
Siamo così certi che ci siano ancora i presupposti per andare avanti con procedure snelle per approvare leggi e decreti (fortemente restrittivi per la vita dei cittadini) e tenere in piedi strutture organizzative istituite lo scorso anno per far fronte ad una situazione del tutto straordinaria? Parliamoci chiaro. Perché prorogare lo stato di emergenza significa poter ricorrere agli ormai celebri DPCM, decreti che non passano attraverso l’approvazione parlamentare, e mantenere la figura del commissario straordinario e il Comitato Tecnico Scientifico, attualmente composto da 11 membri.
Insomma, di segnale positivo si è parlato. Ma i fatti sono molto distanti dalla realtà delle cose. Peccato, perché sarebbe stato un bel messaggio, un segnale forte da lanciare al Paese proprio in questo momento di ripartenza. Ora che c’è bisogno di forza di volontà e un minimo di incoraggiamento per tornare alla vita di tutti i giorni. Per tornare a vivere.
Cosa succederà? Non lo sappiamo. Ma se questa sembra la posizione che il premier Mario Draghi è intenzionato a prendere, c’è da mettere in conto anche le insistenze del centrodestra che non ci sta. E rilancia. Il leader della Lega, Matteo Salvini, in questo è stato molto chiaro. I presupposti non ci sono, “siamo al 95% di copertura vaccinale per gli over 80, i fragili sono tutti al riparo, dai 60 anni in su sono rimasti 3milioni di italiani scoperti. Io sono per la libera scelta”.
Libera scelta, dunque, da parte dei cittadini. Lasciando alle spalle, almeno per il momento, una fase di assoluta emergenza caratterizzata da interventi speciali, ordinanze in deroga alle disposizioni di legge e poteri straordinari.
Il dibattito pubblico si è acceso. Il count-down verso la scadenza dello stato di emergenza è partito. Le valutazioni del consiglio dei ministri anche. Non resta che aspettare. Con la speranza che, a dirla con le parole del leader della Lega, “il peggio sia passato”.
Irma Annaloro