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Smantellamento decreti sicurezza: dalla politica del dire alla politica del fare.

Ovverosia tutto ed il contrario di tutto,……  fuorché quello di cui si aveva bisogno.

Ludwig Feuerbach sosteneva che “ l’ essenza dell’ uomo è contenuta soltanto nella comunità e nell’ unità dell’ uomo con l’ uomo”.

Eppure colui che fu uno dei più fulgidi sostenitori ed esponenti della sinistra hegeliana, colui che intendeva la stessa filosofia come l’ unica alternativa possibile alla religione ed in particolar di quella cattolica la cui visione di Dio appariva oramai socialmente inadeguata  ai suoi occhi, molto più vicini a quella che sarebbe stata la visione dossettiana e di quel catto comunismo ante litteram, mai avrebbe immaginato come di quegli stessi concetti si sarebbero nutriti anni dopo pseudo falsi buonisti che appunto sulla morale dell’ accoglienza, senza se e senza ma, avrebbero continuato a legittimare i più odiosi crimini contro l’ umanità.

Già in agosto il Governo in carica, non certo  insensibile ai corposi interessi economici  delle cosiddette lobby dell’ accoglienza, e che su di essa hanno lucrato per anni, ivi comprese le lobby internazionali degli affari (Soros & co), quelli della speculazione finanziaria che dovevano liberarsi dei controllori (leggi gli Stati sovrani da indebolire se non demolire attraverso  deindustrializzazione e deregulation), anche attraverso il corposo finanziamento della graduale islamizzazione (eurabia) della nostra società (si ha idea di quanto costi finanziare le numerose imbarcazioni delle ong che per conto della criminalità organizzata favoriscono il traffico dei clandestini?)  mediante l’ invasione sistematica delle coste e che vorrebbero l’ intero continente africano sostituirsi a noi. Una politica già nota alla storia (e se solo si conoscesse la storia non si ripeterebbero sempre gli stessi errori) nel momento in cui intere etnie che diventano minoranza (e noi saremo destinati andamento demografico alla mano a divenire in futuro minoranza) vengono fatte oggetto di genocidio da parte delle popolazioni sopravvenute.

Ma tant’ è. Piegando dunque la testa a simili inconfessabili interessi continuando a trasferire d’ imperio in piccoli centri abitati da poche centinaia di persone i numerosi clandestini sbarcati (verso gli altri Stati no…ma nei piccoli comuni si), il Governo con il suo ultimo decreto ha di fatto demolito i Decreti sicurezza e dato il via libera all’immigrazione incontrollata.

La premessa era già tutta nelle stesse parole del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, in conferenza stampa a Ferragosto a Milano, dove si era riunito il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Non a caso i frutti avvelenati come la famosa mela di Biancaneve dovevano necessariamente essere posti in una cesta unitamente ad altre mele apparentemente, anzi sicuramente, buone.

Non si sono infatti toccati gli aspetti della sicurezza tout court (divieto di stazionamento, ordine di allontanamento dacur urbano), bensì la sola parte che stava davvero a cuore ai trafficanti di esseri umani, alle cooperative rosse e a tutti coloro interessati allo sfruttamento di mano d’ opera in nero come la criminalità organizzata. Ed in effetti, non a caso appunto, ciò che andava demolito era la prima parte del decreto sicurezza che si occupava delle leggi sull’ immigrazione. 

Un testo quello dell’ attuale decreto che detta volutamente una linea più morbida, soprattutto nei confronti delle Ong, i taxi del mare che “portando i migranti in Italia, fanno attivare la macchina dell’accoglienza, quella che riempie le tasche di chi ha la fortuna di farne parte”.

Così la riattivazione del famigerato sistema mangia soldi pubblici degli Sprar per i richiedenti asilo dalla seconda accoglienza che il precedente governo giallo verde aveva ridotto passando  il finanziamento dei relativi servizi alla persona da 35 a 19 euro al giorno alla faccia di cassa integrati, terremotati senza ancora una casa e famiglie sul lastrico. Come dire via libera all’opportunità di un maggior numero di strutture per l’ accoglienza portando possibilità di lavoro per gli amici degli amici.

Eppure trionfalisticamente si è affermato che “stasera abbiamo messo fine all’inciviltà dei Decreti in-sicurezza di Matteo Salvini ripristinando condizioni di civiltà giuridica e giustizia sociale. Chiudiamo unapagina buia che aveva rigettato nell’ombra e nell’invisibilità migliaia di uomini e donne trasformati da una norma sbagliata e malvagia in clandestini e privati, insieme all’identità, di quegli strumenti  di integrazione e inclusione propri di un paese civile capace di discernere e di costruire percorsi efficienti ed efficaci di legalità e integrazione a tutto vantaggio della sicurezza dei cittadini”. Ed ecco qui che l’ ipocrisia da eccezione viene eletta a sistema.

Quella stessa ipocrisia (ed è di queste ore) della proposta di rimozione dalla magistratura di Luca Palamara, coinvolto nello scandalo delle intercettazioni dalle quali è emerso il disegno, nemmeno tanto occulto,  di parte di alcuni influenti magistrati di “attaccare e demolire per via giudiziaria un leader politico scomodo. Anche qui lo scandalo non è nella proposta o nel merito. Lo scandalo è che, come avvenne nelle vicende dell’ onorevole Craxi all’ indomani di tangentopoli, allorchè dalla parte di chi sconfessava e tirava le pietre ieri ed oggi  c’ erano e ci sono chi di quel sistema si è nutrito per anni, anche oggi nella vicenda Palamara tra i suoi sconfessori ci sono proprio quelli a cui quello stesso sistema di conferimento di incarichi ha garantito la propria posiizone di oggi.  

Ed ecco allora che quello stesso Governo che è ad oggi incapace di alzare la voce e riportare a casa dei nostri pescatori sequestrati da militari libici (loro, i libici, come qualsiasi altro Stato che abbia un minimo di dignità soprattutto nei confronti dei milioni di morti tra i soldati che ne hanno difeso i confini, certo non offrono medaglie d’ oro a chi sperona le loro vedette), riescono nell’ impresa di riuscire a portarsi a casa centinaia di migliaia di clandestini che non verranno MAI ricollocati (se non in una minimissima parte) presso altri Stati, ma andranno ad ingrossare le fila di tutti coloro che renderanno invivibili illegali e degradate le nostre periferie. Periferie in cui ovviamente non vivono coloro che anche solo pensano certe mostruosità. Molto più comoda infatti la lotta tra poveri ed il cosiddetto stress culturale che compone insieme all’ illegalità e al degrado il senso di insicurezza nei cittadini.

Di qui il ripristino del titolo di soggiorno truffa dato dal “permesso per protezione sociale” per ottenere il quale (attenzione) non basta solo il rischio che il rimpatrio possa comportare per lo straniero il rischio di morte o tortura (e su questo nessuno avrebbe da ridire, anzi) ma anche, badate bene, “il rischio o il pericolo astratto, si astratto, che lo straniero possa essere  sottoposto a trattamenti inumani o degradanti o anche solo gli venga violato il rispetto della sua vita privata e familiare”.

Alzi la mano chi  non possa affermare come simili aspetti caratterizzano in assoluto le condizioni di vita in cui vive praticamente tutto il continente africano per sua stessa cultura, essendo queste organizzazioni politiche e sociali di sicuro notoriamente poco attente ai  diritti civili, al rispetto delle donne e via dicendo. Diritti e pari opportunità del tutto sconosciute e di puro eufemismo inconcepibile ai loro stessi occhi. Il risultato è che sfido a trovare in qualsiasi clandestino che sbarca un soggetto che non possa vantare di avere simili presupposti di diritto. Ergo permesso di soggiorno per tutti: venghino signori venghino.

Non è una barzelletta ma (leggere il testo per credere), una delle novità contenute nel decreto sicurezza del Governo in tema di protezione internazionale degli stranieri.

Nel comunicato finale del Consiglio dei Ministri, viene infatti sancito il divieto di espulsione e respingimento nel caso in cui il rimpatrio determini, per l’interessato i rischi di cui sopra. Quindi divieto di espulsione anche nei casi di rischio di violazione del diritto al rispetto della sua vita privata e familiare (sic).

In tutti quei casi si prevede pertanto il rilascio del permesso di soggiorno per protezione speciale. Non solo. Sempre in materia di condizione giuridica dello straniero, il provvedimento affronta anche il tema della convertibilità dei permessi di soggiorno rilasciati per altre ragioni in permessi di lavoro e quindi anche quelli suddetti di protezione speciale. Altra sanatoria occulta di ogni genere di clandestini.

Si rammenta, per chi non lo sapesse  che una volta avuto il permesso di soggiorno detti soggetti, nemmeno a seguito di reiterazione di reati di rapina, spaccio, violenza ecc sono mai più suscettibili di espulsioni e permarranno per sempre in Italia a meno di definitività di sentenze o di autorizzazione da parte dell’ Autorità Giudiziaria. Praticamente degli intoccabili. In fondo in galera è bene rischi di finirci colui che all ennesimo tentativo di furto ha sparato per difendersi, non certo chi delinque. Ma si sa in Italia le leggi non sono per i galantuomini.

Poi come detto, la mela avvelenata, va nascosta in mezzo a delle buone mele. Come non dire questo ad esempio dell’ introduzione del reato di consegna di un telefono ad un detenuto (bene anche per spezzare uno dei tanti contatti tra i boss, per la verità ormai pochi, ancora in carcere e le loro consorterie), o ancora delle pene più severe per le persone coinvolte in risse qualora a seguito o in occasione di queste  qualcuno resti ucciso o riporti lesioni personali, o ancora infine il rafforzamento del cosiddetto daspo urbano (dacur) per chi ha riportato una denuncia per vendita o cessione di sostanze stupefacenti o, infine,  le norme che rafforzano i dispositivi a garanzia della sicurezza pubblica, implementando le misure del divieto di ingresso nei pubblici esercizi e nei locali di pubblico trattenimento o nelle loro adiacenze di essi di soggetti coinvolti o condannati per spaccio o ancora l’ estensione del  meccanismo dell’oscuramento, già utilizzato per il contrasto alla pedopornografia online, a quei siti che, sulla base di elementi oggettivi, devono ritenersi utilizzati per la commissione di reati in materia di stupefacenti.

Chi mai potrebbe non convenire su queste ultime misure? Buone mele pertanto offerte dal Governo. Ma sappiamo tutti, ciò nonostante la sorte che toccò a Biancaneve (leggi gli italiani) che rimase uccisa proprio dalla famigerata mela avvelenata: l’ unica e la sola che davvero interessava di profilargli la “strega cattiva”.

La differenza, rispetto alla fiaba in fondo a lieto fine,  è che in questo caso e con questi chiari di luna sarà assai difficile riuscire ad immaginarsi l’ arrivo di un principe buono all’ orizzonte.

Mauro Mancini Proietti