SETTORE AGROALIMENTARE ITALIANO DA TUTELARE COME ECCELLENZA NOSTRANA
L’Italia come eccellenze del settore agro-alimentare non è
seconda a nessuno, non è esagerato affermare che le specialità culinarie
italiane sono le migliori al mondo.
Allora sembra strano stare qui a parlarne perché dovrebbe essere una cosa
normale il fatto che sia eccellenza riconosciuta a livello mondiale.
Esatto, ancora una volta ho dovuto usare il verbo al condizionale (e non avrei
voluto!) invece che al presente perché sembra che in Europa non lo abbiano
voluto capire. Basti pensare al Nutriscore che ridicolizza molti cibi italiani in
maniera falsa facendoli passare per non salutari quando assolutamente non lo
sono, per fare un esempio che lo smentisce basti pensare alla Dieta
Mediterranea che si conferma la migliore in prima posizione per la genuinità e
per gli effetti benefici sulla salute. Ricordiamo che dal 2010 la Dieta
Mediterranea è entrata a far parte dell’UNESCO che l’ha riconosciuta come
“patrimonio immateriale dell’umanità”.
Sinceramente quando ho sentito che dall’Europa hanno paventato la possibilità
di riconoscere gli insetti come alimento e di finanziare la produzione di carne
sintetica in laboratorio (che carne NON E’!) sono rimasto basito ed incredulo
da italiano perché è un non rendere merito alla qualità del cibo nostrano che è
riconosciuta in tutto il mondo.
Altro aspetto fondamentale per il settore agro-alimentare è che crea molti
posti di lavoro nel nostro paese essendo, con le varie filiere correlate, anche
molto importante e significativo in percentuale sull’intero PIL italiano con
molte aziende/autonomi con P.IVA (famiglie) che hanno quest’ultimo come unico
riferimento per il proprio sostentamento.
Poi, sempre relativo al Made in Italy, particolare attenzione va portata alla
direttiva voluta dall’Unione Europea Farm to Fork (la strategia Farm to Fork è
il piano decennale messo a punto dalla Commissione Europea per guidare la
transizione verso un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente)
occorre fare in modo che l’attuazione di tale piano pluriennale non penalizzi
il nostro settore agroalimentare italiano scongiurando eventuali cali di
produzione dei nostri agricoltori che porterebbe una serie di conseguenze negative
a cascata.
La delegazione Lega al Parlamento Europeo, insieme a tutto il gruppo Lega in
Italia, stanno lavorando al massimo delle proprie possibilità per tutelare ed
incentivare l’agroalimentare in Italia, ci sono in gioco tantissimi posti di
lavoro, redditi (e spesso monoredditi) familiari nel settore agricoltura,
settori correlati, genuinità qualità e garanzia di prodotti/cibi salutari per
gli italiani.
Insomma, bisogna adottare politiche di visione futura e lungimiranti che ne
garantiscano la tutela, è tempo di agire.
Crediamoci insieme, con il lavoro di squadra.
Simone Lambruschi
Errata corrige “accezione”