PIANO VACCINALE IN TOSCANA: IL CASO DEI CAREGIVER
Da più parti, giungono segnalazioni e motivati appelli da parte di persone, chiamate ad accudire familiari con problematiche sanitarie e/o anziani che, tuttora, almeno in Toscana, lamentano di non aver ricevuto la prima dose vaccinale. Recentemente, ad esempio, su questa problematica, due giovani genitori di una bimba disabile, residenti ad Aulla, in provincia di Massa-Carrara, hanno espresso tutto il loro malumore e disappunto sulle colonne di un quotidiano locale. Da tempo, infatti, nonostante abbiano seguito tutte le idonee procedure, sono ancora in attesa della doverosa iniezione e ciò è un fatto davvero inaccettabile. Nel caso specifico, lo ricordiamo, la minore non è vaccinabile e quindi risulta fondamentale che la mamma ed il babbo siano immunizzati. Insomma, un caso purtroppo significativo delle tante falle accusate dal piano vaccinale toscano che, faticosamente, sta cercando di recuperare il terreno perso anche nei confronti degli over 80. Tornando ai cosiddetti caregiver, questa categoria di persone che assistono individui fragili, dovrebbe, ovviamente, rientrare nel novero di quelle da vaccinarsi prioritariamente, ma essendo, ormai, ad aprile avanzato, è chiaro che tutta questa naturale corsia preferenziale non ci sia poi stata. In verità, qualche caregiver “eccellente” è stato vaccinato a tempo ed ora; ci riferiamo al noto giornalista-scrittore Andrea Scanzi, salito alla ribalta delle cronache perchè, pur essendo anagraficamente giovane, aveva dichiarato di aver avuto il vaccino perchè assistente di due genitori anziani. Resta, però, il fatto di capire quanto lo stesso professionista sia davvero così presente nel dare un continuativo supporto ai suoi familiari; per essere riconosciuti come caregiver, infatti, se non sbagliamo, occorre dover ottemperare a determinate attività di supporto assistenziale che necessitano, giocoforza, una costante presenza quotidiana nella dimora dove risiedono queste persone abbisognose di cure specifiche. Non sappiamo se per la normale attività giornalistica, immaginiamo spesso sviluppata fuori dall’area di residenza, lo stesso Scanzi sia, quindi, effettivamente così presente ed assiduo. A parte ciò, comunque, sarebbe fondamentale che qualcuno si accorgesse di determinate disfunzioni a livello delle somministrazioni vaccinali che continuano ad essere, ahinoi, presenti in Toscana. Intendiamoci, noi ci riferiamo a questa Regione perchè è quella che conosciamo meglio, vivendoci ormai da svariati anni; non sappiamo se tali criticità persistono anche in altre parti d’Italia. Se così fosse, comunque, non è certamente il caso di richiamarsi ad un “mal comune, mezzo gaudio” ma porre, finalmente, le basi per risolvere una volta per tutte questi disservizi, totalmente da stigmatizzare!
Maurizio Filippini