PANDEMIA: CERCASI VACCINO DISPERATAMENTE!
Ad un anno dall’avvento del Covid-19, la questione vaccini tiene, quotidianamente, banco. Il problema, com’era ampiamente pervedibile, è che dovendo fare i conti con una devastante pandemia, le aziende produttrici non riescono a tenere i giusti ritmi per soddisfare tutte le esigenze a livello mondiale. Quindi, a fronte di qualche caso sporadico, come la Gran Bretagna ed Israele, il resto del mondo deve, purtroppo, navigare a vista e sperare che il vento cambi. Altre Case farmaceutiche hanno cominciato, fortunatamente, ad affiancarsi alla Pfizer, ma le tempistiche rimangono indefinite, con tutte le inevitabili conseguenze del caso. Riguardo, ad esempio, a quello Astrazeneca, dapprima si era detto che sarebbe stato somministrato solamente a chi rientrasse nella fascia d’età compresa tra i 18 ed i 55 anni; ora, invece, sembra che la platea possa ampiarsi fino ai 65. Cambi di rotta che, sinceramente, lasciano un pò perplessi le persone. Nel nostro Paese, la gestione di questo fondamentale comparto non è stata, a nostro avviso, adeguata fin dall’inizio. Molte ombre e poche luci paiono esserci, ad esempio, in un contesto di approvigionamento che poteva e doveva essere decisamente più idoneo e funzionale. Anche l’attuale vaccinazione degli over 80, persone che, dati alla mano, sono state quelle di gran lunga colpite dal Coronavirus, non sta, almeno per ora, rispettando appieno le aspettative; i vaccinati sono ancora troppo pochi e se i ritmi non verranno modificati, ci vorranno diversi mesi per immunizzare tutti gli anziani. Se, poi, ci mettiamo l’incognita delle varianti, allora la problematica potrebbe diventare sempre più difficilmente gestibile. Non vogliamo essere assolutamente disfattisti, ma più che altro realisti ed i dati ci dicono come la strada da percorrere per arrivare all’agognata immunità di gregge sia ancora lunga e tortuosa. Servono un numero rilevante di dosi vaccinali, anche perchè bisogna pure tenere conto del richiamo e quindi dobbiamo fare il tifo affinchè le aziende che sono in grado di produrre il vaccino, crescano progressivamente di numero e parimenti, quindi, aumentino le quantità disponibili per ogni Stato. Nel frattempo, mi raccomando, guai ad abbassare la guardia e quindi continuiamo ad indossare la mascherina, laviamoci spesso le mani e manteniamo le dovute distanze interpersonali.
Maurizio Filippini