LO SMART WORKING VA IN PENSIONE?
Dal prossimo 15 ottobre, milioni di lavoratori italiani torneranno stabilmente nei propri uffici che, stante la pandemia, hanno dovuto frequentare solo saltuariamente o addirittura per nulla da circa un anno e mezzo. La nuova disposizione è particolarmente significativa, perchè il rientro in massa di tanti dipendenti, sta a significare che il Covid appare sempre più sotto controllo e che quindi la normalità non è più così lontana. Tanti, volenti o nolenti, hanno quindi dovuto sperimentare una forma di lavoro che, almeno da noi, era abbastanza sconosciuta. In una situazione emergenziale non poteva che essere adottata questa forma di lavoro a distanza che, comunque, ha permesso di continuare a rendere sufficientemente funzionale, ad esempio, la macchina amministrativa, con tutto quello che ne consegue. In diversi si sono, poi, accorti che le loro usuali mansioni si potevano benissimo gestire anche da casa, mentre è chiaro che coloro i quali sono direttamente a contatto col pubblico, quindi agli sportelli, non hanno potuto mantenere i normali standard operativi. Finisce, quindi, l’era dello smart working? Sembra proprio di no, perchè, a breve, sarà disponibile un nuovo contratto di lavoro che sarà specificatamente riservato a coloro i quali potranno, avendo determinate caratteristiche, continuare ad operare da casa. Vedremo, poi, quale sarà in percentuale il numero di persone che potranno avere ancora questa opzione, ma comunque, l’esperienza dello smart non è, pertanto, destinata a tramontare del tutto. Chiaro, però, che dovrà essere affinato ed appunto regolamentato, visto che l’emergenza non ha, ovviamente, consentito di elaborare determinati e fondamentali canoni da seguire per il datore di lavoro e naturalmente per il lavoratore stesso. Insomma, complessivamente, l’esperienza del lavoro cosiddetto agile non è poi così da rigettare in toto; come in tutte le cose, ci sono i pro ed i contro, ma archiviarla del tutto potrebbe, forse, essere sostanzialmente un errore. Attendiamo, quindi, anche con curiosità di conoscere i dettagli di questo inedito contratto per ulteriori valutazioni ed approfondimenti. Per il resto, vogliamo dare un bentornato in ufficio ai tantissimi nostri connazionali che ritroveranno, da metà ottobre, tante consuetudini che il Coronavirus aveva, purtroppo, drammaticamente precluso.
Maurizio Filippini