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L’intelligenza artificiale e i Big Data stanno rivoluzionando il mondo del cinema (Parte 2)

Come visto nella prima parte, l’universo dei Big Data è estremamente vasto e ricopre numerosi ambiti tra cui anche il mercato dell’intrattenimento. Nel settore audiovisivo, la critica più frequente all’utilizzo di questi strumenti è che i modelli di previsione daranno feedback positivi solo a prodotti con caratteristiche simili a quelli di successo, impoverendo completamente il panorama audiovisivo da contenuti visionari e originali. Una critica estremamente superficiale considerando che è proprio grazie ai dati che, piattaforme come Netflix, hanno dimostrato come ad ogni tipologia di contenuto corrisponda un pubblico differente e che quindi tutti i prodotti di nicchia, proprio attraverso i big data, troveranno i loro utenti ideali. Attraverso questi strumenti, i prodotti indipendenti e sperimentali, avranno ancora più possibilità di essere finanziati poiché, il successo all’interno del loro pubblico potrà essere testimoniato dalle previsioni, fornendo agli investitori dati credibili.

Un’altra polemica legata all’utilizzo dei big data nel cinema è che questi possano contribuire a favorire il gender gap e le disuguaglianze etniche nel settore. Ad esempio, da quando è nata la cerimonia degli Oscar, solo 5 registe donne sono state nominate, e solo una è riuscita ad aggiudicarsi la statuetta. Secondo alcuni, questo potrebbe indurre un’intelligenza artificiale a pensare che per produrre un film da Oscar bisogna scritturare un regista uomo. Per lo stesso motivo si teme che i software che utilizzano big data possano favorire la produzione di film con personaggi prevalentemente maschili e di etnia caucasica, poiché sono i più diffusi tra i prodotti di successo, disincentivando quindi la produzione di film con protagoniste femminili o rappresentativi di minoranze etniche. È proprio per questi motivi che l’intelligenza artificiale non potrà mai sostituire la decisione umana, ma sarà proprio attraverso l’interpretazione di questi strumenti che, evidenziando dati oggettivi, si potrà affrontare con maggiore consapevolezza determinate tematiche. Inoltre è ampiamente dimostrato dai fatti che, proprio attraverso i dati, prodotti con protagoniste femminili o riguardanti minoranze etniche, abbiano trovato facilmente il loro pubblico.

Francesco Silveri

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