L’ENERGIA E’ LIBERTA’
Allarme delle imprese sul caro-energia. ‘Extra-costi per 60 miliardi, un impatto devastante con il rischio di deindustrializzazione e una minaccia alla sicurezza nazionale. Siamo il frutto delle decisioni prese. Con la matita decidiamo chi ci dovrebbe governare. Chi ci governa dovrebbe, una volta eletto, non fare continua propaganda ma avere visione strategica del Paese. Negli ultimi trent’anni praticamente nessuna crescita del Paese. Viviamo continuamente nelle urgenze. Ora abbiamo la fretta di costruire il Rigassificatore a Piombino.
Il Sindaco della città da una parte lo definisce pericoloso dall’altra dichiara di esserne favorevole ma non nel proprio porto. Insomma, è indispensabile ma non da noi. Viviamo in un Paese dove la gran parte dei cittadini pensa sia giusto fare le opere ma non davanti alla propria casa. Perché è così? Forse non ci fidiamo da come vengono costruite le opere o come vengono poi gestite? Forse perché pensiamo solo al nostro orticello? Forse perché ci rendiamo conto che chi deve vivere con una grande opera vicino casa non ha vantaggi ma solo problemi? La mancanza di lungimiranza, di visione strategica sulla politica energetica nazionale, ci porta oggi a rincorrere delle soluzioni. Un Paese che non ha un senso di direzione, che ha avuto 67 governi in questi 76 anni di Repubblica è destinato ad un lento e inesorabile declino se non cambia. Cambiare significa uscire dalla nostra zona di conforto e accettare anche un piccolo sacrificio personale per il bene di tutti. Abbiamo tantissimi geni ma quello che ci manca è lavorare in modo sistemico. Giocare da squadra. Capire che il nostro Paese potrebbe diventare il punto di riferimento in tutta la zona del mediterraneo allargato. Energia significa libertà. La libertà ha un prezzo. Siamo disposti a pagarlo? Una classe dirigente dovrebbe avere una programmazione di almeno 50 – 100. Uno statista pensa alle future generazioni, un politico alla tattica per avere un voto in più. Tra qualche settimana si vota e con una croce sui primi avremo un Paese, con una croce sui secondi avremo un Paesetto. Quando si prende una decisione si deve portare avanti, basta NO. L’autostrada del Sole è stata costruita in otto anni. Si 755 km di strada realizzati in pochi anni. Inaugurata il 4 ottobre del 1964. Ora per fare otto chilometri, magari per una terza corsia, in otto anni faremo solo le commissioni, senza considerare il famoso, comitato del no alla terza corsia perché il vetro delle auto ucciderebbe il moscerino rosso. E intanto i denari pubblici sarebbero spesi per le commissioni, per i progetti e per le consulenze. Un solo ad essere contento il moscerino rosso. Ora tutti questi NO ricadono nelle bollette. Da 100 euro mese a 200, da 1000 a 3000, da 5000 a 9000, insomma abbiamo visto tantissimi casi di raddoppi delle tariffe. Questo avrà una ricaduta molto pesante su aziende e cittadini ma non forse per gli azionisti di alcune società. Il tempo delle parole è finito, ci vogliono le azioni, le opere, la modernizzazione del nostro Paese. Si decide, si realizza. Sistema “Ponte di Genova”. Una disgrazia enorme, ma il Paese ha reagito. Da una parte la Giustizia che cerca di capire le responsabilità, dall’altra la nomina di un commissario che in un paio d’anni ha ricostruito un’opera strategica. Ecco la soluzione fare l’elenco delle opere indispensabili e affidare la realizzazione ad un commissario. L’energia è libertà.
Manuel Vescovi