La scuola ripartirà forse a metà settembre. E l’università?
Da mesi, anche giustamente, si è aperto un approfondito dibattito sulle tempistiche e modalità relative alla riapertura delle scuole nel nostro Paese. Ma, colpevolmente, si parla ben poco dei vari atenei italiani; quando riapriranno? Per mesi, gli studenti universitari più fortunati hanno potuto seguire le lezioni a distanza, sostenendo esami ed anche laureandosi, ma ora è giunto il momento di fare chiarezza su come e quando si ritornerà effettivamente nelle aule.
Gli universitari brancolano nel buio e quelli fuorisede sono alle prese, da mesi, col problema di dover comunque pagare gli affitti delle case, pur rimanendo nelle abitazioni d’origine. Alcuni, giocoforza, hanno disdetto i contratti, altri hanno chiesto, ma sovente non ottenuto, uno sconto ai proprietari, ma la situazione appare critica, considerando che diversi genitori, i quali mantenevano i propri figli lontano da casa, nel frattempo, hanno, magari, perso il lavoro. Insomma, per vari motivi, ci sembra sia doveroso che il Ministro competente, totalmente oscurato, nel bene o nel male, dalla sua collega Azzolina, batta un colpo e faccia, finalmente, conoscere la realtà delle cose. Temiamo che le problematiche tuttora irrisolte per la scuola fino alle superiori, siano molto simili anche per l’università e quindi si prospetta un autunno complicato anche per chi anela di prendere una laurea. Anche per coloro che frequentavano le aule universitarie, la didattica a distanza è stata, spesso, un percorso ad ostacoli e ci sono state delle differenze talvolta notevoli fra ateneo ed ateneo nell’organizzazione dei corsi. Insomma, anche in questo campo, si è palesemente notata la presenza di un’Italia a più velocità e ciò non è sicuramente incoraggiante. E’ evidente, come abbiamo più volte ribadito, che l’imprevedibilità del Covid-19, abbia travolto tutto e tutti, ma sono trascorsi ormai diversi mesi dall’avvento del Coronavirus e quindi alcune attuali inadempienze in materia, risultano assai poco difendibili. La cultura deve essere sempre preservata, valorizzata e promossa e chi studia all’università, considerati anche i costi che si debbono sostenere, deve essere messo in grado di farlo nel miglior modo possibile. Non siamo pessimisti, ma nemmeno particolarmente ottimisti sul tema; diciamo che ci sforziamo ad essere realisti e quindi, osservando quello che accade, o meglio non accade, restiamo fortemente dubbiosi che l’anno accademico 2020/21 si possa svolgere senza intoppi. Pronti a fare ammenda, però, se il Ministro Manfredi ci dovesse stupire con effetti speciali…..
Manuel Vescovi