LA NUOVA PROCURA EUROPEA PER TUTELARE GLI INTERESSI FINANZIARI DELL’UNIONE
Abbiamo assistito al via libera da parte del plenum del Consiglio Superiore della Magistratura alla Procura europea, chiamata ad esercitare l’azione penale in relazione ai reati che ledono gli interessi finanziari della Unione Europea, pertanto anche con riferimento a quei reati che potrebbero essere commessi nell’ambito del Recovery Fund. Tra i compiti dei singoli Stati membri, in funzione della nuova struttura, anche l’individuazione dei procuratori delegati che saranno chiamati a lavorare sul nostro territorio, insediandosi in nove sedi. La proposta del ministro della Giustizia ha ottenuto l’approvazione della maggioranza, con astensione di un importante magistrato antimafia, il dott. Nino Di Matteo, e dei due membri laici in quota Lega.
Tralasciando gli aspetti tecnici legati alla istituzione di detta Procura, che potremo trattare anche in un diverso momento, preme porre la nostra attenzione su ciò che in realtà potrebbe rappresentare detta nuova creatura: una ulteriore rinuncia da parte dei singoli Paesi all’esercizio della propria sovranità, in un settore chiave della vita di ciascun Paese, qual è quello della Giustizia. Legittimo ritenere di essere al cospetto di una ulteriore delega concessa ad organismi sovranazionali ai quali gli Stati sub-delegano da tempo l’esercizio di numerosi diritti, esercizio delegato loro dai cittadini. Il timore è riconducibile alla non astratta possibilità che nel tempo l’esercizio dell’azione penale da parte della “nuova” Procura possa avere ad oggetto nuovi reati, diversi da quelli attuali di natura strettamente fiscale, originati anche dal pensiero politicamente corretto tanto caro ad alcuni pensatori europei. In altri termini, anche la istituzione ed il funzionamento della nuova Procura europea potrebbero configurare una forma di cessione della libertà di un popolo, con conseguente lenta perdita dei suoi valori fondanti, pertanto della sua identità nazionale, sostituiti da nuovi valori in linea con il politicamente corretto. Per questo motivo sarebbe stato forse più appropriato non cantare soltanto le lodi della nuova Procura, ma analizzare in dettaglio l’incidenza futura della stessa sull’esercizio dell’azione penale in relazione al sorgere di nuove fattispecie di reato espressioni di nuove sensibilità non sempre condivisibili, ma in linea appunto con l’idea del politicamente corretto come bene assoluto: come insegnava un illustre filosofo, la pietra lanciata dall’uomo appartiene al diavolo, e non sai dove andrà a cadere.
Silvio Pittori