IL TERMALISMO AI TEMPI DELLA PANDEMIA: IL CASO MONTECATINI
Già alle prese con una preoccupante crisi pre-Covid, il settore termale, rischia ora di finire, purtroppo, nel baratro. Molti operatori si lamentano apertamente che le restrizioni determinate dai vari Dpcm abbiano acuito le problematiche del settore e si dolgono, altresì, del fatto che, nonostante i notevoli sforzi economici profusi per mettere in massima sicurezza le strutture, le stesse continuino ad essere inibite al pubblico. In Toscana, abbiamo centri famosi come Chianciano, Casciana, Saturnia e Montecatini, che stanno pagando uno scotto notevole a fronte del nefasto avvento del Coronavirus. Vogliamo, però, accentrare la nostra attenzione sulla località in provincia di Pistoia, alle prese con problematiche ataviche di assoluta rilevanza. Ora, all’orizzonte, pare profilarsi un investitore straniero che avrebbe intenzione d’investire per rilanciare un comparto che è, ovviamente, vitale per la città. Intanto, è fondamentale rimandare di qualche mese il termine per la messa in liquidazione, spostandolo, viste le circostanze, almeno al giugno del 2021, per consentire un’analisi approfondita delle offerte, arrivate recentemente in merito al patrimonio immobiliare termale. Fatto ciò, è auspicabile che la Regione, socio di maggioranza, sia, finalmente, più reattivo e propositivo, affiancando il Comune nell’opera di salvataggio e poi di rilancio di un’intera città basata su questo segmento economico dato che, non per nulla, si chiama Montecatini Terme. Le potenzialità di crescita sono intatte, anche se è chiaro che il virus abbia complicato ulteriormente le cose, pur se, come detto, pare ci siano serie possibilità che qualcuno, speravamo fosse un’azienda italiana, ma stante la precarietà e l’urgenza nel dover risolvere la questione, ben venga quindi anche un investitore straniero, possa credere fermamente nel brand termale nontecatinese. La cittadinanza è in trepidante attesa e con essa, ovviamente, albergatori e commercianti che sperano di avere, a breve, notizie confortanti sul futuro dell’accogliente località pistoiese. Da parte dell’amministrazione comunale, siamo certi, che ci sarà la massima collaborazione con i potenziali compratori, ma anche una seria valutazione delle proposte pervenute; identico atteggiamento responsabile, lo ripetiamo, ci attendiamo dall’Ente regionale che, vista la percentuale di quote possedute, ha un peso specifico non indifferente. Probabilmente, se l’azienda inglese confermerà quanto dichiarato, ci dovrebbero essere, dunque, ampi spiragli per una trattativa che non vada, sperabilmente, alle calende greche. Non c’è, infatti, Covid o non Covid, più tempo da perdere e quindi bisogna concretamente unire le forze per far sì che la famosa città termale, possa tornare, in tempi ragionevoli, agli antichi splendori!
Manuel Vescovi