20/03/2023 — Il progressivo allontanamento dalla realtà di una sinistra che difende chi ruba
Ormai è ogni giorno più evidente quanto la sinistra italiana si stia allontanando sempre di più dagli ideali di difesa del popolo che è nata per perseguire, in direzione di una deriva a difesa dell’indifendibile.
I fatti delle ultime settimane accaduti a Roma e a Milano ne sono l’ennesima dimostrazione. Mentre a Roma un funzionario dell’Atac è stato criticato per aver allertato gli utenti della presenza di malviventi zingari tramite un annuncio, a Milano una consigliera comunale del PD ha condannato coloro che riprendevano i rom durante la loro attività di borseggio quotidiano in metropolitana. Attacchi privi di ogni logica che ribaltano completamente il rapporto tra vittima e carnefice, tra aggredito e aggressore, tra derubato e ladro.
Quello che è accaduto a Roma rappresenta uno dei rari episodi in cui Atac, la disastrosa municipalizzata dei trasporti capitolini, ha reso un servizio pubblico ai cittadini, mettendoli in guardia da borseggiatori e borseggiatrici di etnia rom che ogni giorno si occupano con abilità chirurgica e attitudine stacanovista alla nobile arte del furto di portafogli e cellulari. Un’attività che riescono a svolgere indisturbati, spesso sfuggendo alla legge o rilasciati ogni volta senza alcun problema qualora vengano presi. Mentre questi ladri continueranno a derubare senza problemi, quel dipendente rischia invece il licenziamento a causa della sua uscita infelice. Fare i conti con la realtà, anche quando si cerca di contrastare fenomeni sotto gli occhi di tutti, rischia di diventare sempre più complicato quando si ha a che fare con i cortocircuiti del politicamente corretto. Tentare di difendere e sensibilizzare i cittadini su un fenomeno di illegalità diventa una questione minoritaria, la priorità è la guerra al linguaggio, agli stereotipi, soprattutto se questi sono confermati dai fatti reali. Alla fine, gli unici a trarne beneficio, sono proprio coloro che commettono il reato.
Quello che è accaduto a Milano è ancora più paradossale. La consigliera PD Monica Romano ha dichiarato sui social: “Filmare chi ruba in metro è violenza”. Secondo la sua visione infatti, riprendere e postare chi commette un furto espone i malviventi ad una gogna mediatica ed è quindi una pratica da condannare duramente. Commettere un reato diventa quindi un’azione poco grave rispetto a chi lo filma per compiere una denuncia sociale. Un’altra dimostrazione di come la sinistra della cancel culture preferisca censurare, fare finta di niente e girarsi dall’altra parte piuttosto che vedere la realtà per come è. Chi va tutelato non è più il derubato e piuttosto che impegnarsi a risolvere un problema di tanti cittadini per bene si preferisce intervenire in difesa dei malviventi.
Se questa è la sinistra in Italia non è necessario interrogarsi più di tanto sul motivo degli scarsi risultati elettorali degli ultimi anni. Come si può immaginare di rappresentare le istanze dei cittadini più in difficoltà, dei lavoratori, dei giovani se si compie un costante ribaltamento dei ruoli preoccupandosi di tutelare gli aggressori piuttosto che gli aggrediti. Forse, prendendola con un po’ di ironia, l’unico modo per spiegare un atteggiamento simile è pensare che la sinistra faccia riferimento al sillogismo aristotelico: “Dobbiamo difendere le minoranze. In Italia i criminali sono una minoranza del Paese. Dobbiamo difendere i criminali.”
Francesco Silveri