IL GIORNALISMO E’ SEMPRE PIU’ DI PARTE?
Il mestiere del giornalista è sicuramente una professione spesso particolarmente ambita da giovani e meno giovani, ma, ovviamente, le modalità con cui una persona pratica questo tipo di attività, variano moltissimo da individuo ad individuo. Recentemente, ad esempio, abbiamo assistito ad un modo di fare giornalismo che, sinceramente, è molto lontano dalla nostra visione. Ci riferiamo all’inchiesta fatta da una testata che ha mirato apertamente a screditare una precisa parte politica; attenzione, la nostra disapprovazione sarebbe stata, comunque, uguale se fosse stata presa di mira la Sinistra, invece che la Destra. Quello che ci lascia fortemente perplessi, a prescindere dal fatto che ci possa essere effettivamente del dolo, ma non spetta a noi verificare ciò, è la tenacia con cui per un lungo periodo di tempo, si parla, infatti, di anni, dei giornalisti abbiano girato un centinaio di ore di filmati, ricavandone poi una manciata di minuti da mandare in onda. Ribadiamo, se qualcuno dei protagonisti chiamati in causa ha commesso qualche reato e giusto che venga adeguatamente sanzionato, ma, lo ripetiamo, questa tipologia di giornalismo è lontana anni luce da noi. Chiaro, siamo in democrazia, ma probabilmente tutto ha un limite. Crediamo, quindi, che il giornalismo debba innanzitutto informare e non deformare, oltre a commentare determinate problematiche, lasciando però un congruo spazio alle libere valutazioni del pubblico/lettore, senza puntare a condizionarlo. Il giornalismo scandalistico o legato al gossip non ci appartiene minimamente e quindi rimaniamo fortemente perplessi da alcune iniziative, tra l’altro, smaccatamente di parte. Insomma, quello che auspichiamo per questa professione spesso apprezzata, è che ci sia sempre, seguendone la deontologia, correttezza e serietà nel praticarla. Suscitare polveroni ad arte, sia in ambito politico che in altri settori, non sempre è ben visto dai più. I cosiddetti scandali, spesso non si rivelano tali ed hanno anche vita breve; siamo, quindi, certi che il gioco valga la candela? Meditate gente, meditate…
Maurizio Filippini