Il campionato di calcio ai tempi del Coronavirus
I primi di agosto, si è concluso un insolito campionato di Serie A che, causa il Covid-19, ha visto giocarsi molte partite nel giro di poche settimane, ovviamente tutte a porte chiuse. A breve, si riparte, ancora senza pubblico, con la speranza che, nel corso della lunga stagione, il Coronavirus faccia sempre meno paura e che quindi i tifosi possano tornare, magari inizialmente a ranghi ridotti, a sostenere dal vivo i propri beniamini. Certo, la massima Serie ha sofferto relativamente l’insorgere del virus, visto che le società hanno mezzi economico-finanziari di un certo livello e quindi hanno potuto reggere piuttosto bene la mancanza degli incassi ed il netto calo del merchandising.
Viceversa, più si scende di categoria, ecco che le cose cambiano radicalmente, poichè non c’è tutta questa floridezza monetaria. Molti sodalizi calcistici e non, si sono, infatti, trovati a dover fare i salti mortali per scongiurare l’ipotesi di non potersi iscrivere regolarmente ai vari campionati. Alla fine, nel complesso, pare che non ci saranno, fortunatamente, troppe defezioni, ma l’avvento del Covid-19, ha, se ce ne fosse stato bisogno, ulteriormente rimarcato l’abissale differenza fra chi milita in Serie A e chi gioca nelle serie inferiori. I tifosi hanno “sofferto” davanti al teleschermo ed ora attendono con trepidazione il via libera per poter nuovamente assiepare le tribune. Almeno per le prime giornate, pare che ciò non accadrà, nemmeno con ingressi ridotti numericamente. In verità, durante le amichevoli pre-campionato, qualche club ha consentito ai propri supporter la possibilità di osservare dal vivo la gara, limitando però a poche centinaia di persone questa opportunità. Gli stadi italiani, pur se vetusti, a parte qualche rarissima eccezione, sono però abbastanza capienti da ospitare decine di migliaia di spettatori; le società chiedono, dunque, di farne entrare una minima parte, ma, ad oggi, le autorità sanitarie non l’hanno consentito ed è doveroso adeguarsi. Quando, finalmente, gli impianti sportivi torneranno ad essere nuovamente frequentabili, allora sarà il chiaro segnale che il Coronavirus non è più così nefasto per tutti noi. A quel punto, per gli appassionati di calcio e di sport in generale, i fine settimana torneranno ad essere, dunque, uguali a quelli pre-Coronavirus. La speranza, è, quindi, che le tifoserie delle varie città, si riapproprino degli stadi con la massima correttezza e sportività, ricordando che la loro forzata assenza dagli spalti è stata determinata da un terribile male che ha, purtroppo, mietuto moltissime vittime in tutto il mondo.
Manuel Vescovi