FONDAMENTALE AIUTARE L’IMPRENDITORIA AL FEMMINILE
Accolgo con particolare interesse il recente appello formulato da Aidda, l’associazione che comprende le donne dirigenti ed imprenditrici, che evidenzia come sia necessario, ancora di più in un periodo difficile come quello che stiamo attraversando, sostenere concretamente tutte le donne che fanno impresa. I dati segnalati dalla stessa Aidda, sono molto chiari: nel nostro Paese, solo una donna su due è impiegata ed alcuni settori, come quello dell’estetica, tipicamente “rosa” sono stati particolarmente penalizzati dall’avvento del Covid-19.
Servono, dunque, nuovi incentivi e mirati sostegni alle aziende condotte da donne per scongiurare altre perdite che comporterebbero deleterie ed inevitabili conseguenze. Sono principalmente le nuove generazioni a soffrire e quindi è doveroso che le Istituzioni guardino con maggiore attenzione all’imprenditoria femminile. Pur se in Toscana, mia regione di riferimento, visto la mia residenza in provincia di Pistoia, la situazione appare migliore rispetto ad altre realtà, si registra, comunque, un divario di circa il 13% fra donne ed uomini, in termini di persone impiegate lavorativamente. Bisogna, quindi, essere reattivi nel sostenere come detto, quelle donne che intendono fare impresa, le quali devono essere incoraggiate nel loro intento e non certo abbandonate a se stesse. In un momento così complesso stante la pandemia, bisogna però avere il coraggio di guardare avanti, sperando in un futuro prossimo decisamente migliore e di rinascita. In questo contesto, è giusto che un’associazione prestigiosa come l’Aidda, continui, pertanto, a fare sentire la propria voce, puntando a sollecitare chi di dovere ad essere maggiormente propenso nell’aiutare concretamente e con continuità “l’altra metà del cielo”. Le donne ai vertici aziendali hanno, tra l’altro, più volte ampiamente dimostrato di poter essere assolutamente competitive e quindi bisogna che la politica, a vari livelli, sia pronta, lo risottolineiamo, nel supportare tutte coloro che decideranno di lanciarsi in qualche nuova iniziativa imprenditoriale. Da parte nostra, siamo pronti, quindi, a colloquiare direttamente con Aidda o associazioni similari per comprendere direttamente quali siano le varie e motivate richieste delle tante e qualificate donne imprenditrici.
Manuel Vescovi