Empowerment, una scintilla da valorizzare.
Molte persone a volte rinunciano a raggiungere i propri
obiettivi e tra le cause c’è la mancanza di fiducia in sé stessi che porta a
chiederci le famose “1000 domande” in testa con la conseguenza che non può
essere che una sola: la rinuncia.
Ecco questo è sbagliato!
Come è sbagliato il fatto che la parola empowerment non generi alcun tipo di
curiosità / interesse o molto meno di quello che dovrebbe essere
nell’immaginario collettivo di molte persone.
Partiamo dal significato della parola EMPOWERMENT che è il seguente:
indica un processo di crescita, sia dell’individuo sia del gruppo, basato
sull’incremento della stima di sé, dell’autoefficacia e dell’autodeterminazione
per far emergere risorse latenti e portare l’individuo ad appropriarsi
consapevolmente del suo potenziale.
Solo leggendo attentamente la definizione vengono alla luce 5 parole chiave
fondamentali: crescita, incremento, stima di sé stessi, emergere,
potenziale.
(Potenziale = insieme di risorse e caratteristiche di una persona,
indipendentemente che le esprima nell’ambito lavorativo o nel momento attuale)
Queste 5 parole “vanno a sbattere” con un dato frutto di una ricerca a livello
europeo che dice che a livello nazionale solo il 5% dei lavoratori in Italia è
contento del proprio lavoro con tutta la fiducia in sé stessi e motivazione che
ne determina l’ambiente dove è svolto quest’ultimo, mentre è il 13% a livello
europeo.
Qui DEVE entrare in gioco l’empowerment, cioè far sì che le persone siano motivate
nel proprio lavoro così da avere consapevolezza del proprio potenziale
incrementando la fiducia in sé stessi, nello specifico Self-Empowerment.
Non sono certo io a dirlo ma è dimostrato che una persona motivata e con piena
consapevolezza dei propri mezzi e che ha fiducia in sé stessa nella vita, nel
lavoro etc etc rende sicuramente meglio migliorando la qualità della stessa /
produttività.
Una persona felice lavora meglio, produce di più, vive meglio.
Uno degli obiettivi di Stati Uniti d’Italia è quello di introdurre il diritto
alla felicità, niente di più giusto!
Dunque, concludendo, possiamo affermare che:
empowerment = processo di crescita personale = felicità = miglioramento della
vita / produttività = obiettivo raggiunto
Estendere quest’ultima “equazione” nella mentalità delle persone porterebbe
conseguentemente ad un miglioramento sia della vita privata che della sfera
economica personale / del paese.
Empowerment = diritto alla felicità = Stati Uniti d’Italia. Crediamoci insieme.
Simone Lambruschi