24/10/2022 — DIRITTO ALLA FELICITA’, NON UTOPIA MA CONCRETA REALTA’ FUTURA
Il diritto alla felicita’, perché essere felici migliora la vita. Per molti sembra utopia irraggiungibile, in maniera particolare nel momento delicatissimo che il nostro paese sta attraversando dove ci sarà da affrontare nei prossimi mesi una delle peggiori crisi del dopo guerra dal punto di vista sociale, economico, culturale, sanitario e militare (visto il susseguirsi del conflitto bellico Russia-Ucraina con la speranza che si arrivi alla pace nel minor tempo possibile) ed approfitto dell’occasione di questo articolo per augurare buon lavoro al nuovo governo appena formato con Matteo Salvini Vice Premier e Ministro delle Infrastrutture che insieme e sinergicamente con il Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni sapranno dare risposte per il paese Italia affrontando con le giuste priorità le criticità del momento.
Detto ciò, torniamo con il nostro focus sull’argomento che stiamo esaminando: il diritto alla felicità. Non sono certo io a dover dire (ed è stato dimostrato con ricerche verificate) che una persona felice migliora il proprio stile di vita, riesce in maniera migliore ad avere una visione lungimirante e propositiva per il futuro facendo progetti a medio termine, lavora e rende meglio con la conseguente ricaduta positiva nell’azienda/attività della quale attualmente è forza lavoro dovuta alla maggiore possibilità per il raggiungimento dei propri obiettivi, la vita in famiglia con un clima felice migliora etc Questo ne determina che, soprattutto nei periodi di crisi come questa, per quanto può essere difficile da più punti di vista il diritto alla felicità può essere quel “volano” che smuove qualcosa dentro di noi tenuto nascosto dai tanti problemi che ognuno deve affrontare ogni giorno. Questo di conseguenza produrrà anche l’uscita dalla propria zona di confort, non semplice ma step fondamentale per poi perseguire e raggiungere i propri obiettivi nella vita con le strategie giuste passando quando è il momento all’azione applicandole in concreto. Gaetano Filangeri, il “padre” del diritto alla felicità (raffigurato anche al Senato della Repubblica Italiana) ci aveva visto giusto lo testimonia il fatto che è stato inserito nel testo costituzionale americano e questo deve essere ulteriore stimolo per far sì che anche nella Carta Costituzionale italiana venga inserito in modo tale che non sia più utopia per gli italiani ma una concreta realtà futura. Uno degli 8 punti su cui si basa il DDL Costituzionale Stati Uniti d’Italia è proprio sul diritto alla felicità, crediamoci insieme!!
SIMONE LAMBRUSCHI