DECRETO NATALE: LA MONTAGNA HA PARTORITO UN TOPOLINO
Dopo lunghe consultazioni, riunioni fiume ed aggiustamenti vari, finalmente il governo Conte ha reso pubbliche le sue decisioni in merito a quello che si potrà o non si potrà fare nelle prossime festività natalizie e di fine anno. Come sua consuetudine, anche stavolta il Presidente del Consiglio ha organizzato una conferenza stampa che si è svolta nella serata di venerdì. A quel punto, dopo le diverse indiscrezioni dei giorni precedenti, ci si aspettava, considerata la lunga e spasmodica attesa, viceversa delle novità sostanziali, ma in realtà quanto apparso sulla stampa è stato, poi, puntualmente confermato dalle parole del Premier.
Come al solito, anche in questo caso, Conte ha dovuto, dunque, fare una difficoltosa sintesi fra le diverse richieste ed esigenze, provenienti dalle differenti anime che garantiscono la sopravvivenza di un Esecutivo, quotidianamente alle prese con beghe infinite. Il Decreto prevede un’uniformità cromatica, il rosso, per i giorni a ridosso del Natale, del Capodanno e della Epifania, ma con una deroga che lascia, comunque, spazio agli spostamenti all’interno di una stessa regione, a patto che in macchina si viaggi solamente in due e ci si rechi, almeno teoricamente, verso un’unica abitazione. Il Governo, per evitare gli assembramenti casalinghi, si appella, dunque, al buonsenso degli italiani, auspicando che, almeno per quest’anno, in piena pandemia e con un numero, purtroppo, ancora alto di morti, si limitino drasticamente le classiche tavolate natalizie e di fine anno. Prevarrà, dunque, un senso di responsabilità da parte di tutti, oppure con qualche semplice escamotage, ci saranno ugualmente delle numerose riunioni di famiglia? Ovviamente, noi speriamo che prevalga la voglia di preservare la nostra ed altrui salute, ma temiamo che qualcuno, ci auguriamo in pochi, si attrezzerà con più auto, o facendo magari, più volte, la spola per far affluire, ugualmente, più parenti possibili, ad esempio, al desco del 25 dicembre…. Toccato questo tema, vorrei analizzarne, brevemente, un altro, concernente il solito argomento dei cosiddetti “ristori”, ovverosia quei fondamentali contributi a favore di quelle attività che con le restrizioni rischiano il tracollo. Ebbene, Conte ha annunciato ulteriori centinaia di milioni che, a suo dire, arriveranno tempestivamente sui conti correnti degli interessati. Sinceramente, parlando con più addetti ai lavori, non abbiamo avuto la percezione che tutto sia funzionato alla perfezione nei mesi scorsi e temiamo che quanto promesso il 18 dicembre scorso, non si trasformi, con la velocità promessa, nella classica e vitale boccata d’ossigeno. Insomma, pur nella speranza di sbagliarci, per l’ennesima volta, a gennaio, riteniamo più che possibile il dover assistere a nuove, giustificate, proteste da parte di piccoli imprenditori di vari comparti, che si lamenteranno perchè il loro conto corrente non è stato rimpinguato come pomposamente annunciato da Conte. Della serie, ahimè, “caro” Governo, il piatto, immancabilmente e colpevolmente, continuerà a piangere, con tutte le drammatiche ed inevitabili conseguenze del caso!
Manuel Vescovi