VACCINO ANTINFLUENZALE: PER TROVARLO BISOGNA ANDARE ALLA TRASMISSIONE “CHI L’HA VISTO”
E’ davvero inaccettabile che, a metà dicembre, vi sia penuria del classico vaccino antinfluenzale. In Toscana, ad esempio, buona parte delle farmacie ne è attualmente sprovvisto e quindi la massiccia campagna pubblicitaria, tesa ad invitare più persone possibili a vaccinarsi, si scontra, clamorosamente, con una palese carenza del farmaco.
Purtroppo, stando così le cose, temiamo fortemente che anche le cosiddette categorie a rischio, ovverosia gli anziani e coloro che hanno particolari patologie, non riescano totalmente ad essere vaccinate e ciò sarebbe una cosa molto grave. D’altronde, se come rilevato direttamente, ad una farmacia sono state recapitate solo 19 dosi del vaccino a novembre, senza essere poi più rifornita, è abbastanza chiaro come risulti praticamente e matematicamente impossibile sottoporre a vaccinazione la maggiorparte della popolazione. Mi auguro solo, ma non ne sono assolutamente convinto, che le difficoltà palesate in Toscana, siano decisamente inferiori nelle altre regioni, perchè, in caso contrario, saremmo di fronte ad un corale ed ennesimo flop della Sanità italiana. E’ indegno di un Paese civile che per vaccinarsi contro la periodica influenza, debba attivarsi una sorta di “lotteria” dove chi è più fortunato vince la fatidica puntura e gli altri, invece, restano al palo, confidando solamente di passarla liscia. Una situazione determinata dal fatto che, probabilmente, non si siano fatti i doverosi approvigionamenti ed anche la catena di distribuzione risulta, parimenti, assai macchinosa, tanto da lasciare velocemente a secco le farmacie. Anche negli studi medici, il problema pare persistere ed i sanitari non sanno più a che santo votarsi… Insomma, non osiamo pensare cosa succederà fra poco, quando si dovrebbe attivare la portentosa macchina operativa inerente alla distribuzione di un altro vaccino, quello antiCovid. Il nostro auspicio è che, stavolta, forti della complessiva negativa esperienza di queste settimane, ci si attrezzi in modo tale da poter distribuire adeguatamente ed in modo funzionale e rapido le varie dosi, trovando, in anticipo, dei luoghi idonei dove stoccare le scorte. A proposito di ciò, sappiamo che in Lombardia hanno già individuato alcune decine di siti, utili per immagazzinare il prezioso vaccino; sarebbe, dunque, il caso che anche nelle altre regioni ci si muovesse in tal senso per non ritrovarsi, poi, a dover fare i conti con problematiche piuttosto rilevanti. La speranza, d’altronde, si dice che sia l’ultima a morire e noi vogliamo credere fermamente a questo detto!
Maurizio Filippini