30/11/2020 — La Paura è la vera “Grundnorm” (norma fondamentale) dell’ordinamento giuridico italiano (e non solo)
La Paura è la vera “Grundnorm” (norma fondamentale) dell’ordinamento giuridico italiano (e non solo), che oltrepassa la Costituzione ed i suoi principi fondamentali.
La Paura è diritto e oltre il diritto al tempo stesso, non necessitando del diritto ma servendosene, con noia, con aristocratico disprezzo, relazionandosi con esso come con un servo sciocco.
La Paura tutto muove e tutto vuole, tutto impone e tutto decide.
La Paura è pulsione e, quindi, essenza irrazionale e, per questo, Leitgeist, “Spirito Guida”, dei Popoli mentre i Governi la inverano con simulacri di norme, oscene e ributtanti nella loro sfacciata violazione delle regole basilari del diritto.
La Paura è sopra il diritto, sopra la Costituzione, sopra trattati, convenzioni e atti internazionali. I Governi non hanno più bisogno di un consenso espresso in modo antiquato con il voto, con il referendum o con altre manifestazioni tanto esteriori quanto vetuste: la Paura è sopra il consenso perché è consenso allo stato puro, ancestrale, istintivo e privo di pensiero. La noia della ragione viene messa da parte e sospinta verso l’oblio perché la Paura è irrazionalità che si nutre di se stessa e, nutrendosi di se stessa, si accresce e si ingigantisce: la Paura si giova, si compiace e vive del proprio autocannibalismo.
La Paura è norma suprema che per esistere e dominare abbisogna di annientare qualsiasi altra norma, qualsiasi altro sentimento, qualsiasi altra emozione e dimensione esistenziale, dell’anima e dell’intelletto: l’altro da sé deve essere travolto, senza indugio, per abbattere, in ultimo, l’essere umano. La Paura è la “NORMA” che governa, e si autogoverna, per conservarsi e tendere a forgiare un mondo che tutto accetterà pur di essere liberato dalla lei, non sapendo che non ne sarà affatto liberato, perché la Paura libererà gli uomini non da lei bensì da se stessi, mentre lei, la Paura, resterà indomita saldamente a signoreggiare una Umanità senza più volto, senza più sguardo, né occhi, né sorriso, coperta da una mascherina estetica dell’unica vincitrice: la Paura.
Prof. Fabrizio Giulimondi