PRATICARE SPORT AI TEMPI DEL CORONAVIRUS
L’ultimo Dpcm ha inibito, almeno per un mese, l’attività sportiva da praticarsi nelle palestre. Una decisione alquanto controversa, poichè è risaputo che fare sport porti vantaggi alla salute e pensiamo che la maggior parte di queste strutture, già penalizzate nei mesi scorsi, abbia recepito appieno le norme per consentire l’accesso in tutta sicurezza ai propri iscritti.
Rimaniamo, quindi, interdetti al pari di molti, riguardo ad una direttiva che finirà, inevitabilmente, a creare ulteriori danni economici ad un settore già in forte crisi. Lo sport in generale, comunque, è in grave difficoltà e tante piccole società dilettantistiche sono a rischio estinzione, sia per il fatto di vedersi ridimensionata o addirittura azzerata l’attività, sia perchè diversi loro sponsor, come gli esercizi commerciali, visto lo stato di precarietà con cui devono convivere, ben difficilmente riusciranno ancora a dare il loro, magari piccolo, quanto vitale contributo economico annuale. Un mondo quello sportivo che, quindi, paga anch’esso un pesante dazio di fronte al Covid-19, col rischio che svariate discipline non riescano più a risollevarsi pienamente. Tornando alle palestre, se i corsi si possono svolgere solo su prenotazione, quindi contingentando le presenze, vi è, altresì, una costante sanificazione degli ambienti e le persone seguono le poche ma importanti regole di buonsenso, non capiamo perchè stoppare questo settore per un intero mese. La sensazione è, che per l’ennesima volta, ci si muova per tentativi, anche perchè, pure tra gli esperti, non esiste una visione unitaria su come fronteggiare il più possibile il Coronavirus. Altra questione, riguarda l’opera di sostegno economico promessa in tempi rapidi dal Governo. Se, alle porte di novembre, ci sono ancora migliaia d’italiani che aspettano il sussidio relativo alla scorsa primavera, è logico avere un minimo di perplessità sul fatto che, stavolta, arriveranno contributi nel giro di poche settimane. Non è disfattismo, ma realismo e saremo stati i primi ad essere lieti se tutti i nostri connazionali avessero ricevuto, a tempo debito, le loro spettanze. Il Dpcm ha validità fino al 24 novembre e poi, cosa succederà? Si entrerà, successivamente, in un mese particolarmente atteso che culminerà con le classiche festività natalizie e di fine anno. Che tipo di comportamenti saranno ammessi? Navighiamo a vista e se ciò è parzialmente comprensibile, è alquanto preoccupante, però, che dopo tutti questi mesi di convivenza forzata col Covid-19, ancora non ci siano delle linee guida condivise da tutti gli esperti o presunti tali. Ma, poi, riparlando di palestre, non è più, pertanto, attuale il detto: “Mens sana in corpore sano?…..
Maurizio Filippini