Un autunno-inverno dalle mille incognite nell’era del covid-19.
L’arrivo dell’autunno e poi quello dell’inverno potrebbero creare nuove preoccupazioni in ambito sanitario. E’ ormai assodato che solamente quando ci sarà un idoneo vaccino, ovviamente testato e quindi garantito, ci potremo dire veramente al sicuro dagli effetti deleteri del Coronavirus. Fino ad allora, ci dovremo convivere, cercando di evitarlo, adottando le ormai note misure di sicurezza. Chiaro è che nei mesi invernali, con l’arrivo della classica influenza, le preoccupazioni sono destinate ad aumentare, anche perchè avere una febbre intorno ai 37,5 gradi è molto facile anche, magari, con un banale raffreddore.
Sarà, dunque, fondamentale riuscire a capire tempestivamente se si tratta, in caso di stato febbrile, di un normale attacco influenzale o se, purtroppo, siamo stati contagiati dal virus. Molto realisticamente, quindi, quest’anno saranno molte di più le persone che si vaccineranno per contrastare gli effetti dell’usuale malattia di stagione ed a tal proposito ci auguriamo che ci si attrezzi per tempo alfine di soddisfare tutte le, immaginiamo, decisamente cresciute esigenze della popolazione. A prescindere dall’aspetto sanitario, però, va ricordato che il Covid-19, è tuttora una vera e propria calamità per l’economia. Col passare del tempo ed una situazione, purtroppo, ancora molto incerta, determinate categorie commerciali rischiano, pertanto, seriamente di non poter più proseguire la loto attività, con tutte le drammatiche conseguenze del caso. Le città d’arte italiane, ad esempio, stanno soffrendo moltissimo, poichè i turisti sono davvero pochi, pressochè solo nostrani e bar, ristoranti, alberghi, negozi di souvenir, sono davvero allo stremo. Va un pò meglio in periferia, ma, comunque, lo stato d’insofferenza è palpabile ovunque. Insomma, gli effetti devastanti del Coronavirus paiono non attenuarsi minimamente e l’indeterminatezza per il futuro è una triste e grave realtà. In attesa, dunque, del salvifico vaccino, occorre però che gli organi competenti agiscano per sostenere chi è in palese difficoltà finanziaria; è inaccettabile che ancora decine di migliaia di cittadini debbano percepire la cassa integrazione. All’inizio, questi ritardi erano dovuti all’improvvisa emergenza; ora, però, non è più ammissibile che tanti nostri connazionali non possano contare su quello che gli spetta. Chi di dovere, dunque, si dia, finalmente, una mossa!
Maurizio Filippini