“Le ripercussioni del conflitto sulla filiera del grano”
Il Presidente di Italmopa, Emilio Ferrari, associazione industriale mugnai d’Italia, ha fornito un’analisi dettagliata sul rischio che si possa arrivare anche a razionare i prodotti derivati dalla farina.
In questi giorni abbiamo assistito, al razionamento di alcuni generi alimentari che, in alcuni supermercati non possono essere venduti sopra una certa soglia.
Ferrari ha difatti spiegato che essendo incerto l’esito del conflitto “questa situazione fa scattare inevitabilmente fenomeni di ritenzione e di accaparramento con forti risvolti speculativi da parte degli operatori”
In questo periodo abbiamo assistito al fatto che i semplici consumatori si sono affrettati a fare scorta di pasta e farina, atteggiamento, secondo quanto illustra Ferrari, ingiustificato poiché la produzione non è mai stata interrotta e che la quantità di grano tenero per la produzione di farine sul territorio dell’Unione Europea è largamente sufficiente a coprire i fabbisogni. È pur vero, che sono a rischio le semine primaverili di mais e girasole di cui l’Italia è importante acquirente, e in parte il raccolto del grano già presente in campo. Fattori che potrebbero mantenere le tensioni rialziste sui prezzi mondiali. È probabile comunque che, a fronte di produzioni mondiali nella norma, le quotazioni delle materie prime ritornino su livelli più accettabili nel prossimo raccolto.
Fonte: formiche.net
Diletta Bresci