SPORT ITALIANO AI VERTICI INTERNAZIONALI: MA I NOSTRI GIOVANI SONO AGEVOLATI NELLA PRATICA SPORTIVA? I BEI TEMPI DEI “GIOCHI DELLA GIOVENTU'”
SPORT ITALIANO AI VERTICI INTERNAZIONALI: MA I NOSTRI GIOVANI SONO AGEVOLATI NELLA PRATICA SPORTIVA? I BEI TEMPI DEI “GIOCHI DELLA GIOVENTU'”
La vittoria agli Europei di calcio e l’ottimo bottino dei nostri atleti alle Olimpiadi, ha suscitato, com’è giusto che sia, un notevole entusiasmo popolare. Fin qui, tutto bene, ma non bisogna, a nostro avviso, tralasciare il fatto che la pratica sportiva, nel nostro Paese, non sia così agevolata e promossa. Infatti, le ore di educazione fisica nelle scuole sono poche e nel complesso magari non così valorizzate come meriterebbero e questa è una lacuna non indifferente. Ricordiamo con una punta di nostalgia, una importante manifestazione a livello nazionale che, per anni, ha coinvolto tantissimi ragazzi e ragazze di tutta Italia che s’impegnavano in svariate discipline sportive. Stiamo parlando dei “Giochi della Gioventù”, evento che si è tenuto ininterrottamente dal 1969 al 1996, per poi finire, purtroppo, nel dimenticatoio. Una piccola, quanto significativa Olimpiade nazionale che ha coinvolto intere generazioni. Si passava, a livello di eliminatorie, dalla fase locale, a quella provinciale, alla regionale, per poi arrivare alle ambite finali che si svolgevano a Roma. Era un appuntamento molto sentito da migliaia di giovani che avevano l’obiettivo di superare le varie selezioni per approdare nella mitica capitale. Un modo efficace per promuovere tanti sport e creare anche una sana competizione fra gli atleti, oltre che una naturale forma per socializzare fra giovani provenienti da ogni angolo della nostra nazione. Partecipare a questi “Giochi” era, poi, un vero vanto ed un’autentica molla per provare a cimentarsi negli sport più conosciuti ed apprezzati da noi tutti. Purtroppo, da troppi anni ormai, questa manifestazione, voluta fortemente dal Presidente del Coni, Onesti, è sparita dai radar, con tutte le inevitabili implicazioni del caso. Ebbene, perchè non riproporla? Potrebbe essere, infatti, una valida occasione per rilanciare appieno lo sport di base, incentivando molti giovani alla pratica sportiva e ridando pure fiato alla scolastica educazione fisica che, al momento, come detto, appare melanconicamente relegata ad un ruolo secondario nel “palinsesto” dell’istruzione. Lo sport, tra l’altro, è anche salute, non dimentichiamocelo mai!
Maurizio Filippini