ESTATE: SI BALLA DAPPERTUTTO MA NON IN DISCOTECA
Sinceramente non riusciamo a capire come mai, almeno fino al momento in cui scriviamo questo articolo, le discoteche italiane siano ancora ermeticamente chiuse. Siamo in piena estate e ci sembra davvero strano, nonostante la presenza sempre più insistente della variante Delta, che questi locali, solitamente all’aperto, non abbiano avuto il via libera. In questi lunghi ed interminabili mesi, i proprietari si sono, infatti, attrezzati al meglio per ospitare in tutta sicurezza i clienti, ma il loro impegno è stato, al momento, completamente vanificato. Nel frattempo, però, com’era ampiamente prevedibile, visto che siamo in estate e la gente col caldo ed il bel tempo, punta a fare tardi, nelle località balneari, diversi stabilimenti si sono organizzati in modo tale da diventare delle vere e proprie fotocopie dei locali da ballo. A più riprese, infatti, abbiamo visto servizi televisivi che mostravano giovani e meno giovani accalcati in riva al mare, tra l’altro, probabilmente non sottoposti ad alcun controllo da parte dei gestori degli stabilimenti. Immaginiamo, dunque, lo sconcerto e la rabbia provata dai titolari delle discoteche e dai loro dipendenti, nel vedere queste scene, mentre le loro strutture sono tristemente vuote. Si è data, altresì, la possibilità ad alcune migliaia di tifosi di asssistere in diverse piazze italiane alle partite degli Europei, peraltro sottoposti ad una doverosa scrematura agli ingressi e quindi non si potrebbe fare altrettanto con chi desidera fare quattro salti in una regolare pista da ballo, rigorosamente all’aperto? A nostro avviso, quindi, tale perdurante limitazione non è, lo ribadiamo, comprensibile. Giustamente si è andati gradatamente, ma progressivamente verso una sensata riapertura delle varie attività, mentre le discoteche rimangono, viceversa, melanconicamente al palo. Una stortura che mette, pertanto, in crisi miglia di lavoratori e le loro famiglie. Ci auguriamo, dunque, che in tempi ristretti, visto che buona parte della stagione estiva è ormai trascorsa, ci possa essere l’ok pure all’apertura delle discoteche, quantomeno per dare un minimo di respiro economico agli imprenditori del settore, le cui naturali lagnanze non sono state prese, tuttora, colpevolmente in considerazione. In riva al mare, si balla e ci si diverte senza apparenti controlli, mentre nei luoghi appositi regna un silenzio assordante….
Maurizio Filippini