DOPO OLTRE CENTO GIORNI FINALMENTE LIBERATI I PESCATORI ITALIANI OSTAGGIO DEI LIBICI: GOVERNO COMUNQUE POCO REATTIVO SULLA DELICATA TEMATICA
Ritengo comunque vergognoso che, solo dopo più di cento giorni, dei nostri connazionali praticamente prigionieri di un altro Paese, siano stati liberati solamente nella giornata di ieri. Mi riferisco, ovviamente, a quei pescatori di Mazara del Vallo che sono stati, a nostro avviso, indebitamente trattenuti dalle autorità libiche. Un fatto grave che, giustamente, ha tenuto in ansia le famiglie di questi lavoratori, praticamente e colpevolmente abbandonati per intere settimane dalle nostre Istituzioni.
Possibile, infatti, che ci sia voluto tutto questo tempo per la loro liberazione e non si sia stati, viceversa, in grado di ottenere, più rapidamente, il rimpatrio di queste persone? La diplomazia italiana si è mossa in modo adeguato, oppure, dopo i potenziali primi ostacoli non ha saputo, per lunghe settimane, trovare il bandolo della matassa? Tutte domande lecite, avvalorate anche dal fatto che, in recenti accadimenti analoghi, altre nazioni hanno avuto il merito, in modo tempestivo, di azzerare una similare problematica. E’ capibile che il dialogo con la Libia non possa essere così agevole, ma proprio per questo motivo, si sarebbe dovuto, dunque, centuplicare le forze per centrare, dopo pochi giorni al massimo, l’obiettivo finale. Diverse giornate sono trascorse inesorabilmente senza nessuna concreta novità, nonostante la mobilitazione di partiti come la Lega che, attraverso il suo leader Matteo Salvini, ha più volte richiamato l’attenzione su tale criticità. Non è ammissibile trincerarsi, sempre, esclusivamente dietro oggettive difficoltà di dialogo; lo ribadiamo, più il problema è grande, maggiore, quindi, dovrebbe essere la determinazione e la voglia di risolverlo. Fortunatamente, la criticità si è, alla fine, risolta a ridosso delle festività natalizie; almeno, i pescatori avranno modo, dopo tanta attesa e trepidazione, di trascorrere i prossimi particolari giorni assieme ai propri familiari. Meglio tardi che mai, direbbe qualcuno, ma la risoluzione del problema, se le cose fossero state gestite adeguatamente, siamo certi che dovesse avvenire ben prima di oltre tre mesi dal sequestro di navi e pescatori.
Manuel Vescovi