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26 GENNAIO 1956, Cortina ospita le prime Olimpiadi italiane. E ora il nostro Paese rischia di andare a Tokyo senza bandiera

Sono trascorsi sessantacinque anni. Sessantacinque lunghissimi anni dalla prima volta che una città italiana ospitò i Giochi Olimpici Invernali. Si trattava di Cortina d’Ampezzo. L’oro di Lamberto Dalla Costa e Giacomo Conti nella disciplina del bob a due, il cavo della Rai sul quale inciampò il tedoforo italiano, lo storico giuramento pronunciato per la prima volta da una donna.
E oggi ancora più che mai la città è sotto i riflettori (insieme a Milano) per la candidatura del 2026 con cui potrà di nuovo ospitare la storica manifestazione. Anzi, potrebbe. Sì, perché se è già a rischio Tokyo 2021 (rinviata di un anno a causa dell’emergenza sanitaria), figuriamoci Milano-Cortina 2026.

Che cosa sta succedendo? Proprio oggi che il nostro Paese ricorda come negli anni ’50 il mondo intero scopre per la prima volta le bellezze paesaggistiche e la ricchezza naturalistica italiana, siamo tutti con il fiato sospeso in attesa che nelle prossime ore (domani 27 gennaio) l’Esecutivo del Comitato Olimpico Internazionale si pronunci sul “caso Coni”. Decidere cioè se sanzionare il nostro Paese per il fatto che, allo stato delle cose, il Coni viola la Carta Olimpica e in particolare l’articolo numero 27, per la perdita di autonomia e competenze dopo la riforma dello sport voluta dal Governo. Il rischio è quello di far partecipare i nostri atleti in forma individuale, senza bandiera e inno italiani. Situazione analoga rispetto a quanto già successo con la Bielorussia e la Russia.

Il presidente Giovanni Malagò aveva già esternato tutte le sue preoccupazioni. Appellandosi, tra l’altro, al Governo che può salvare l’Italia (e la sua faccia) da una bruttissima figura a livello internazionale solo emanando un decreto d’urgenza (che a quanto pare sarebbe anche già pronto). Decreto che scongiurerebbe di fatto eventuali sanzioni da parte del CIO nei confronti dell’Italia. E non metterebbe a rischio nemmeno la candidatura Milano-Cortina 2026, per la quale le Regioni sono già al lavoro. Una tragedia nel dramma che si sta già consumando in queste ultime ore. Dopo, tra l’altro, lo stallo durato ben 27 mesi. E il silenzio imbarazzante del ministro Spadafora.

Riuscirà il Governo Conte a salvare l’Italia? Riuscirà il Governo Conte a permettere ai nostri atleti di indossare a Tokyo la nostra maglia? Siamo nel pieno di un’emergenza sanitaria. E adesso anche di una crisi politica che imbarazza il nostro Paese ancora di più. Ci è stata tolta la libertà di spostamento e anche quella di poter decidere delle nostre vite. Siamo stati privati del teatro, della cultura, gli spettacoli e anche lo sport. Ma almeno lasciateci sognare al pensiero di poter vedere i nostri campioni in tv. Almeno quello.

Irma Annaloro

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